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Piccoli Prestiti Inpdap: la soluzione per ottenere liquidità

lentepubblica.it • 4 Dicembre 2018

piccoli-prestiti-inpdap-soluzione-per-liquiditaI piccoli prestiti Inpdap sono la soluzione per ottenere liquidità per pensionati e dipendenti statali.


I prestiti Inpdap sono ormai il passato, è infatti necessario cominciare a chiamarli prestiti INPS.

 

Questo è il nuovo nome di quella tipologia di prestiti che esiste ormai da più di 50 anni e nel tempo ha fatto la tranquillità di moltissimi pensionati e dipendenti statali.

 

Tutto è cambiato da quando nel 2011 il decreto Salva Italia ha visto le funzioni dell’ex Inpdap passare alla gestione dell’INPS che ora rappresenta il punto di riferimento per tutte le questioni relative al credito per pensionati Inpdap e dipendenti pubblici.

 

Secondo quanto riportato da www.ipiccoliprestiti.com i piccoli prestiti ex Inpdap rientrano dunque nella categoria dei prestiti agevolati.

 

In quanto ad agevolazioni si fa riferimento specialmente a tutto quello che riguarda i costi di finanziamento e i tassi di interesse.

 

Ad esempio esiste il prestito ai docenti statali, ovvero il prestito che era affidato all’ex ENAM con un tasso fisso all’1,50% rimborsabile in 24 rate mensili, un esempio di piccolo prestito a condizioni agevolate.

 

Dipendenti pubblici: a questo link maggiori informazioni in merito ad agevolazioni su formazione, prestiti e vacanze.

 

Piccolo Prestito Inpdap: come funziona?

 

Grazie al servizio INPS è possibile orientarsi su come richiedere e ottenere il prestito migliore per dipendenti e pensionati pubblici, si possono anche ricevere informazioni sull’importo massimo richiedibile in base alle proprie condizioni economiche.

 

Il prestito deve essere richiesto alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali INPS.

 

Il finanziamento è erogato in base alla propria capacità di restituzione che si basa sull’ammontare del proprio stipendio o pensione. La rata viene calcolata per rispondere a condizioni ideali di restituzione da parte del richiedente per non impattare troppo sulle sue entrate.

 

Il calcolo del prestito minimo e massimo è effettuato in base allo stipendio o la pensione netta e in base anche alla data di nascita.

 

In pochi secondi sul sito dell’INPS è possibile ottenere indicazioni sull’importo massimo finanziabile e l’ammontare della rata in base alle proprie possibilità.

 

Per prima cosa nel sistema INPS viene richiesto di inserire la somma di cui si necessita. Trattandosi in genere di un piccolo prestito difficilmente saranno concessi più di 15 mila euro ai richiedenti. L’offerta dell’INPS si basa sostanzialmente su 3 prodotti:

 

  • Piccolo prestito Inpdap (per finanziare piccole spese)
  • Prestito pluriennale diretto
  • Prestito pluriennale garantito

 

Il piccolo prestito permette più ce altro di far fronte a piccole urgenze della vita quotidiana in quanto gli importi finanziati non sono esorbitanti. I piani di rimborso variano da un minimo di 1 anno a un massimo di 4 anni.

 

Uno dei vantaggi di questa forma di credito è che per riceverla non è necessario indicare alcuna intenzione di spesa e quindi non sono necessarie documentazioni in tal senso. Il minimo di finanziamento combacia con lo stipendio o la pensione che si ricevono mensilmente.

 

Il tasso annuo che si applica ai piccoli prestiti Inpdap è agevolato rispetto ai classici tassi di mercato. Il tasso di interesse nominale annuo è al 4,25%, mentre le spese di amministrazione ammontano a circa lo 0,50% e sono quindi molto basse rispetto a quanto normalmente richiesto dalle banche.

 

Il piccolo prestito può essere restituito tra 12, 24, 36, o 48 rate mensili.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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